Viaggio in Kosovo (20-23 ottobre 2019)

Sono appena tornata da un viaggio in Kosovo, una terra così vicina ma tanto lontana, non solo geograficamente.
Ho intrapreso questo viaggio insieme a Federica Ciardelli, amica e Presidente dell’Associazione Nicola Ciardelli Onlus, della quale sono socia attiva.
Sono stata spinta dall’entusiasmo con il quale Federica ogni volta racconta del Progetto che coinvolge il reparto di oncoema-tologia pediatrica dell’Ospedale di Pristina, realizzato grazie ai fondi raccolti nelle tante iniziative benefiche alle quali ho preso parte nel corso degli anni.
Una trasferta di tre giorni, che ha avuto il suo punto culminante nella giornata di martedì 22 ottobre scorso, nella quale ho sco-perto una realtà che non conoscevo e che mi ha colpita pro-fondamente.
Giunte in Ospedale, siamo state accolte da un gruppo di bam-bini ospiti del reparto, che sono scesi all’ingresso per salutarci, accompagnati dalle loro famiglie, dai medici e dalle infermiere.
Mi sono sentita circondata da un clima familiare, permeato da una calorosa accoglienza, affetto, solidarietà e da tante emo-zioni.
A questa speciale accoglienza è seguito l’incontro con il prima-rio e i medici del reparto e con la televisione locale.
Attraverso gli interventi del Dr. Lawrence Faulkner, coordinatore scientifico di Cure2Children, che si dedica a tempo pieno alla medicina internazionale e che ha collaborato fattivamente a questo Progetto, e della nostra infaticabile e caparbia Federica, testimone dei successi ottenuti negli anni, ho scoperto quanta strada è stata percorsa da quando nell’Ospedale di Pristina ai bambini malati di tumore venivano somministrati solamente an-tibiotici e cortisone.
Adesso è possibile accedere a trattamenti di chemioterapia e tanti bambini sono stati curati e guariti, anche se la via che por-terà a poter offrire tutte le cure disponibili, alle quali ogni bam-bino ha diritto di accedere, è ancora lunga e faticosa.
La mattinata si è conclusa con la visita alla “Casa dei Bambini di Nicola”, un appartamento nei pressi dell’Ospedale, che ospi-ta le famiglie dei piccoli che si stanno curando e che proven-gono da cittadine del Kosovo lontane da Pristina.
In questo appartamento abbiamo incontrato due bambini e le loro madri… la mascherina davanti alla bocca ma gli occhi cari-chi di affetto….
Nel tardo pomeriggio un incontro importante con il Generale Lo-renzo D’Addario, Comandante della Kfor della Nato, ha gettato le basi per una possibile futura collaborazione.
La serata si è conclusa con una cena offerta dai medici del re-parto e da tutto il personale infermieristico, all’insegna della convivialità e della vicinanza.
Cosa mi è rimasto di questo viaggio? Tantissimi sentimenti con-trastanti… la commozione al momento dell’incontro con questi bambini, la felicità per essere testimone e beneficiaria di sorrisi e abbracci ricevuti dai medici, dagli infermieri, dai familiari dei bambini malati, saluti universali che aprono il cuore; la curiosità di conoscere persone nuove e luoghi sconosciuti; la rabbia per la consapevolezza che esistono ancora realtà dove un bambi-no può morire perché non può accedere a trattamenti medici adeguati; la speranza che tutto questo possa cambiare; ma so-prattutto la consapevolezza dell’importanza dell’impegno di cia-scuno verso le situazione meno fortunate e lo stimolo a collabo-rare per essere parte, in questo mondo spesso troppo distratto, di un Progetto con e verso gli altri.